Simile per certi versi alla chetogenica.
La Pegan, rispetta la natura onnivora dell’essere umano, per cui non vieta qualche particolare categoria alimentare, ma fa leva sulla buona norma dettata dalla mezza misura. Molti sono i richiami all’alimentazione mediterranea ma i latticini sono banditi.
Sono tollerati i cerali, (cieca mezza tazza per pasto) ma a basso indice glicemico come la quinoa o il riso nero. Anche i fagioli sono indicati fonte di proteine e fibre.
Altro importante tassello alimentare è costituito dalle uova (possibilmente bio).
Carne e pesce invece sono da inserire con moderazione , trattati alla mercé di un condimento e non di una portata principale. La carne va scelta da allevamenti biologici, per il pesce si consiglia il ricorso a sardine, aringhe ed acciughe, sconsigliato invece tonno e pesce spada.
Abbondare con la frutta, in particolare quella scura, come more e mirtilli ricchi di antiossidanti.
Evitare il cibo trattato con antibiotici, ormoni e pesticidi.
La dieta Pegan ricorre a cibo con grassi di buona qualita, quindi olio di oliva, noci, avocado.
Dalla dieta paleolitica si riprende il ricorso ad un buon apporto proteico. Le proteine, ricordiamolo, danno senso di sazietà, in particolare in età avanzata.
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